Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo. Gandhi.

Il blog si presenta

Questo blog nasce dalla voglia di creare la mia "Isola che non c'è" in cui io possa dare consigli, suggerimenti e ricette a chi passando da qui, avrà voglia di fermarsi. Qui potrete vedere con i vostri occhi e soprattutto assaggiare con i vostri palati....continua..

Consigli utili alla salute

Grazie ai consigli della mia nutrizionista, ho scoperto che per aiutare il nostro organismo a stare meglio, possiamo attuare dei piccoli e semplici accorgimenti a partire dall' utilizzo di quei condimenti che utiliziamo nella nostra cucina

                        Il sale, quale scegliere?


Viene sempre più spesso raccomandato di consumare poco sale per prevenire l´ipertensione, ma raramente viene suggerito quale tipo di sale utilizzare.
In commercio se ne trovano di tre tipi                                        
- Sale marino raffinato
- Sale iodato
- Sale marino integrale

Vi invito a consumare solo sale marino integrale perché il sale raffinato è stato sottoposto a un trattamento durante il quale la maggior parte degli elementi naturali sono stati distrutti. Come il pane bianco il riso e la pasta, anche il sale da tavola raffinato viene infatti privato di minerali essenziali per il corpo.

Nel sale marino integrale si trovano invece i minerali indispensabili al buon funzionamento dell' organismo: cloro, sodio, magnesio, zolfo, calcio, potassio, bromo, carbonio, stronzio, boro, silicio, fluoro, litio, zinco, rame, fosforo, iodio.... ecc. Il sale marino integrale è di facile reperibilità , lo potete trovare in tutti i supermercati, e si trova, come quello raffinato, in formato sia grosso che fino.

Che dire poi del sale iodato? Viene generalmente consigliato a chi ha problemi di tiroide, ma personalmente ritengo che il suo consumo non sia una buona scelta. Il sale iodato è un sale ottenuto artificialmente aggiungendo iodio chimico al sale raffinato. Si finisce così per introdurre nell´organismo qualcosa che è stato dapprima privato di tutti i suoi componenti e poi reintegrato (si tratta di integratori chimici e non naturali) di uno solo dei suoi componenti, lo iodio appunto.




Oltre al sale marino integrale vi consiglio di utilizzare il gomasio, condimento di origine giapponese, ormai popolarissimo anche in Europa, ottenuto con semi di sesamo tostato e sale marino. È un ottimo condimento per riso o altri cereali cotti. Si può utilizzare al posto del sale anche per condire verdure cotte e crude. Oltre al gomasio classico c´è in commercio il gomasio alle alghe preparato con l´aggiunta di alghe marine Kombu (alga marina di superficie, ricchissima di iodio, indicata per la cottura dei legumi perché contiene acido glutamico) e Nori alla normale formulazione a base di sesamo tostato 
                                                                  
                               IL GOMASIO
 
Tostare una tazza di semi di sesamo in padella, mescolando continuamente, finché i semi non emettono un odore fragrante e cominciano a scoppiettare. A questo punto metterli nel frullatore con mezzo cucchiaino di sale marino e frullare finché la maggior parte dei semi è polverizzata, ma alcuni sono ancora intatti. Se volete potete usare più sale, secondo il vostro gusto. Spargere il gomasio sul riso bruno o altri cereali o verdure cotte o crude.


                                      LO ZUCCHERO





Ormai si e' tutti consapevoli del fatto che un'eccessiva assunzione di zuccheri non fa sicuramente bene alla nostra linea, e che un'esagerazione potrebbe causare anche seri problemi di salute; Sono dell'idea che qualsiasi alimento, se assunto in misura spropositata, farebbe sicuramente male; non commettiamo l'errore di privare il nostro palato di un cosi' sano piacere ...Basta solo usare un po' di buon senso e tutto diventa ammissibile.

LO ZUCCHERO RAFFINATO E I SUOI PERICOLI


Lo zucchero bianco, che ogni giorno introduciamo nel nostro corpo direttamente cosi' com'e' o attraverso dolci, caramelle, bevande commerciali, conserve, liquori ecc., e' il prodotto finale di una lunga trasformazione industriale che uccide e sottrae tutte le sostanze vitali e le vitamine presenti nella barbabietola o nella canna da zucchero che sono il punto di partenza per la produzione dello zucchero. Il fine e' quello di renderlo piu' bello alla vista del consumatore: il colore bianco e' migliore ed accattivante, inoltre anche il gusto dello zucchero non raffinato e' diverso dalle abitudini del palato, alle quali la stragrande maggioranza dei consumatori è ormai abituata




Le sostanze zuccherine sono alimenti importantissimi della nostra dieta poiche' rappresentano la fonte primaria per la produzione di energia che serve a far funzionare correttamente tutto il nostro organismo, incominciando dal cervello fino a finire con i muscoli. Ma lo zucchero bianco, cosi' come viene attualmente prodotto, e' una sostanza innaturale e dalle caratteristiche tossiche.
Il succo zuccherino proveniente dalla prima fase della lavorazione della barbabietola o della canna da zucchero, viene sottoposto a complesse trasformazioni industriali: prima viene depurato con latte di calce che provoca la perdita e la distruzione di sostanze organiche, proteine, enzimi e sali di calcio; poi, per eliminare la calce che e' rimasta in eccesso, il succo zuccherino viene trattato con anidride carbonica. Il prodotto quindi subisce ancora un trattamento con acido solforoso per eliminare il colore scuro, successivamente viene sottoposto a cottura, raffreddamento, cristallizzazione e centrifugazione.
Si arriva cosi' allo zucchero grezzo. Da qui si passa alla seconda fase di lavorazione: lo zucchero viene filtrato e decolorato con carbone animale e poi, per eliminare gli ultimi riflessi giallognoli, viene colorato con il colorante blu oltremare o con il blu idantrene (proveniente dal catrame e quindi cancerogeno). Il prodotto finale e' una bianca sostanza cristallina che non ha piu' nulla a che fare con il ricco succo zuccherino di partenza e viene venduta al pubblico per zuccherare gran parte di cio' che mangiamo.
Quanti dei consumatori abituali di zucchero sono a conoscenza che stanno mangiando una miscela contenente calce, resine, ammoniaca, acidi vari e "tracce" di barbabietola da zucchero?
Che cosa e' rimasto del primo succo scuro ricco di vitamine, sali minerali, enzimi, oligoelementi che avrebbero dato tutto il loro benefico apporto di vita, di energia e di salute?
Nulla! Anzi, per poter essere assimilato e digerito, lo zucchero bianco ruba al nostro corpo vitamine e sali minerali (in particolare il Calcio e il Cromo) per ricostituire almeno in parte quell'armonia di elementi distrutta dalla raffinazione. E le conseguenze di tale processo digestivo sono terribili.Lo zucchero bianco iper-raffinato, a livello intestinale provoca processi fermentativi con produzione di gas e tensione addominale, e l'alterazione della flora batterica con tutte le conseguenze che cio' comporta (coliti, stipsi, diarree, formazione e assorbimento di sostanze tossiche, ecc.). A tal proposito avrete certamente notato il fastidioso senso di gonfiore e pesantezza che si avverte dopo aver mangiato dolci elaborati, ricchi di zucchero..



       LO ZUCCHERO INTEGRALE DI CANNA




Se vogliamo veramente mangiare qualcosa di sano, buono e soprattutto che abbia conservato le sua caratteristiche nutritive dovremmo sostituire lo zucchero bianco con quello vergine integrale di canna. Come sostituto dello zucchero bianco raffinato si puo' usare del fruttosio, della melassa e del "vero" zucchero di canna. Dico vero perche' qualcuno e' arrivato a tostare leggermente lo zucchero bianco al fine di dargli una doratura che lo fa sembrare zucchero di canna. Accertatevi quindi al momento dell'acquisto che sia zucchero di canna integrale !


                                           Il Ferro

Il ferro è contenuto in molti alimenti come i legumi, il cacao, gli spinaci,  i pistacchi. Purtroppo però il nostro organismo ne assorbe solo una percentuale molto bassa rispetto a quello contenuto negli alimenti.
Negli alimenti di origine animale (carne, pesce...) il ferro è presente in una forma chimica detta "eme" che viene meglio assorbita. Nei vegetali il ferro si trova in una forma chimica detta "non eme" il cui assorbimento è molto più basso.

                          

 Eccovi dei consigli generici elementari ma presi tutti dalla lettaratura scientifica sicura.
Molto importante è mangiare legumi ogni giorno, molto ben cotti. Considerate che tutti i legumi contengono almeno il doppio del ferro della carne. I fagioli per esempio ne hanno ben 6,7 mg per 100 g, le lenticchie 5,1 mg per 100 g (la carne "solo" 2,3 mg).
Ma il ferro della carne si assimila per il 16-20%, quello dei legumi il 5% circa, quello delle verdure ricche di ferro (p,es, spinaci e ortica) 1-3%. Se fate due conti con la calcolatrice vedete che i valori di ferro davvero assimilato sono vicini: un etto (a crudo) di fagioli darà circa 0,33 mg di ferro, un etto (a crudo) di manzo 0,36 mg. Il ferro si assimila poco. E meno male: deve essere una misura di autodifesa nell'evoluzione..


E infine un trucco sano e naturale : per aumentare di molto l'assimilazione del ferro dai vegetali si devono consumare durante o alla fine dello stesso pasto arance, limoni o mandarini, e anche insalata verde cruda, o peperoni dolci crudi (tra l'altro digeribilissimi, mentre cotti sono indigesti). Infatti acido citrico dei legumi e vit.C aumentano il ferro realmente assimilato anche del 20%.
 

 

Quindi, in sintesi, legumi ogni giorno (molto ben cotti: devono risultare morbidi e quasi sfatti, non al dente), più grandi insalate verdi tenere (colore verde intenso; quella chiara contiene poca vit.C) condite con abbondante succo di limone. Per frutta, almeno una arancia o un pompelmo.
Dovete rispettare le 6 porzioni tra frutta e verdura ogni giorno stabilite dai Consensus preventivi. Ottimi gli spinaci ma non eccedere: i loro ossalati sottraggono calcio.



ATTENZIONE: Il tè e il caffè riducono l'assorbimento del ferro.


                         LA VITAMINA B12

A quanto sembra, la "questione B12" e' la piu' dibattuta del mondo vegano e vegetariano perche', dato che la B12 e' l'unica vitamina che non si puo' ricavare dai cibi vegetali, pare che per alcuni questo possa significare che l'alimentazione vegan non e' "naturale".
Perfino alcuni aspiranti vegan, convinti della validita' di questo stile di vita, si pongono il problema della fatidica B12, considerando "tragico" prendere una volta a settimana una piccola compressa ricca di B12.
Sono dubbi che sussistono per pura ignoranza, vale a dire, non conoscenza della situazione: una volta che si sa come stanno davvero le cose, si capisce l'assurdita'
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                Dove si trova la B12 ?
 
La vitamina B12 NON e' prodotta ne' dalle piante, ne' dagli animali. La vitamina B12, in natura, e' prodotta esclusivamente da microorganismi (batteri, funghi, alghe).
Gli animali che si nutrono di piante, come tutti gli erbivori, i primati, gli elefanti, e molte altre specie, la incamerano nutrendosi di vegetali e acqua contaminati da questi microorganismi (che si trovano nel terreno, parzialmente ingerito assieme alle piante, o nell'acqua).
Le piante invece non hanno bisogno di B12, per cui non la producono.
Gli animali carnivori la ricavano mangiando altri animali, perche' la B12 si deposita nei tessuti degli animali erbivori. In alcuni casi, gli animali che si nutrono di piante possono mangiare assieme alle piante anche insetti, nei cui tessuti possono esistere depositi di B12.
Se un animale erbivoro, frugivoro o granivoro, non vive in natura, e gli viene dato cibo "pulito", cioe' non contaminato dai batteri , questo animale sviluppa una carenza di B12, e gli deve essere fornita questa vitamina come integratore.
Questi animali sono quelli prigionieri negli zoo, e tutti quelli prigionieri negli allevamenti intensivi. E tutti noi umani, che non viviamo piu' "in natura" e mangiamo cibi "puliti".
Gli animali erbivori che fanno eccezione sono i ruminanti e i conigli: i primi sintetizzano la B12 tramite i batteri naturalmente presenti in uno dei pre-stomaci (il rumine) e poi sono in grado di assimilarla durante le successive fasi della loro complessa digestione, i secondi la sintetizzano nell'intestino cieco e poi riescono ad assorbirla ingerendo una parte del particolare tipo di feci prodotto in questo modo (lo stesso accade per le lepri e alcuni roditori, e anche alcune specie di scimmie mangiano parte delle proprie feci per ricavare alcune sostanze nutritive).

Le condizioni di allevamento sono oggi cosi' innaturali, pero', che anche per questi animali e' la norma somministrare integratori di B12.
Riassunto:
L'innaturalita' non sta nell'assumere un integratore, ma nel tipo di cibo che mangiamo: siccome non e' pensabile di tornare a nutrirci di radici e bacche o comunque di cibo pieno di batteri, l'integratore e' la soluzione piu' ragionevole.
Punto secondo: come viene prodotta la B12
La vitamina B12 NON e' un farmaco. Quella che si compra negli integratori e' esattamente quella che si trova in natura e a cui non abbiamo piu' accesso: quella prodotta dai batteri. Solo che, mentre in natura questi batteri si trovano nel terreno e nelle acque, negli stabilimenti di produzione di B12 i batteri vengono invece "coltivati" su un substrato a base di carboidrati.
Per esempio, puo' essere usata la melassa, scarto di produzione dello zucchero. Ci sono vari metodi di produzione, infatti esistono vari brevetti per la produzione di B12.
Puo' variare il ceppo di batterio usato (Bacillus megaterium, Butyribacterium rettgeri, Streptomyces olivaceus, Propionobacterium freudenreichii, Pseudomonas denitrificans, e altri), il tipo di substrato, il processo di produzione puo' essere aerobico, anaerobico, misto, puo' variare la temperatura, i tempi, la grandezza dei contenitori in cui sono messi i batteri, ecc.
Conclusione:
NON e' assolutamente necessaria alcuna componente di origine animale per produrre la vitamina B12, ma viene sfruttato il processo gia' esistente in natura, solo che, come abbiamo "denaturalizzato" tutti gli aspetti della nostra vita ( la tecnologia, il progresso, i vizi) anche qui, anziche' mangiarci la B12 prodotta dai batteri nel terreno ci mangiamo quella prodotta dagli stessi batteri tenuti in delle "taniche" contenenti della melassa. E' un gran problema ?!
Punto terzo: ha senso ritenere piu' "naturale" la B12 ottenuta dal consumo di carne, latte, uova ?
Dai punti precedenti si puo' chiaramente rispondere di no. Non fosse altro per il fatto che per ottenere i prodotti di cui sopra vengono impiegati animali tenuti in condizione di totale innaturalita', imbottiti di sostanze chimiche, antibiotici, altri farmaci, integratori di ogni tipo compresa la vitamina B12 stessa ! (la stessa pastiglia che un vegano assume)
Quindi, non prendere una compressa di B12 prodotta dai batteri tenuti in uno stabilimento, ma mangiare un pezzo di carne o formaggio prodotto da un animale tenuto in uno stabilimento di allevamento intensivo, cui a sua volta e' stata somministrata la stessa vitamina B12 (perche' il suo cibo e' "pulito" tanto quanto il nostro e perche' non vive in condizioni naturali), e in piu' svariati altri farmaci... non e' esattamente una scelta che ci assicura la miglior "naturalita'", no? 



  • I prodotti integrali sono nutrizionalmente molto più ricchi e bilanciati di quelli raffinati
  • E' preferibile scegliere frutta e verdura di stagione, che vanno consumate fresche per avere un migliore apporto nutrizionale
  • E' inoltre molto importante lavare le verdure sotto un getto d'acqua piuttosto che in ammollo, senza l'uso di bicarbonato e senza tagliarle per non disperdere l'apporto di vitamine e nutrienti essenziali.
  • Le verdure non andrebbero mai cotte troppo a lungo, preferendo la cottura a vapore.
  • I cereali vanno salati all'inizio della cottura mentre i legumi alla fine, perchè il sale tende a farli diventare duri e meno digeribili
  • Per migliorare la digeribilità dei legumi è consigliabile metterli in ammollo per diverse ore in acqua fredda, cambiandola spesso, con un pezzetto di alga Kombu o 2 foglie d'alloro.

- Per molti anni è stato consigliato a vegetariani e vegani di combinare assieme in ogni pasto cereali e legumi, per ottenere proteine vegetali di buona qualità. I più recenti studi sulla nutrizione umana smentiscono questa indicazione: un'alimentazione variata ed adeguata dal punto di vista calorico è in grado di fornire al corpo tutti gli aminoacidi essenziali. Le proteine vegetali consumate in vari momenti nell'arco della giornata vengono infatti scisse in aminoacidi, i quali entrano a far parte di un "pool aminoacidico" (riserva di aminoacidi). Il nostro organismo è in grado di prelevare gli aminoacidi di cui necessita da questo pool secondo le necessità del momento. Bisogna inoltre tener presente che le proteine sono contenute anche nella frutta secca, nei semi oleosi ed in tutti i cibi vegetali in proporzioni variabili: la varietà è la migliore strategia per assicurarsi tutto ciò di cui abbiamo bisogno!
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