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Il blog si presenta

Questo blog nasce dalla voglia di creare la mia "Isola che non c'è" in cui io possa dare consigli, suggerimenti e ricette a chi passando da qui, avrà voglia di fermarsi. Qui potrete vedere con i vostri occhi e soprattutto assaggiare con i vostri palati....continua..

Miti da sfatare

             La carenza di ferro nella dieta Vegan

Quante volte ci siamo sentiti dire “ Io non potrei mai eliminare la carne dalla mia alimentazione.......Ho il ferro basso......” oppure “ Io non posso.....sono anemica/o”.
L'adeguatezza dell'apporto di ferro nelle diete vegetariane è spesso messa in discussione.
In realtà, con una dieta bilanciata, un vegano assume più ferro di un vegetariano, e un vegetariano più di un non vegetariano.
Ecco quindi alcuni alimenti e il loro contenuto di ferro

ALIMENTO / FERRO (MG/100GR)

  • Timo secco   123
  • Maggiorana   83
  • Cannella    38
  • Cacao amaro in polvere   14.3
  • Fagioli, Lenticchie, Quinoa, Menta, Rosmarino   9.5/8.0
  • Radicchio verde, Pistacchi    7.8/7.3
  • Soia, Ceci, Pesche secche, Anacardi     6.9/6.0
  • Muesli, Lupini,Rucola,Fave, Basilico, Cioccolato fondente    5.6/5.0
  • Carne di cavallo    3.9
  • Prugne secche, Fette biscottate, Lievito alimentare in scaglie     3.9/3.6
  • Agnello cotto     3.2
  • Olive, Arachidi tostate, Miglio, Nocciole e Uva secca     3.5/3.3
  • Farina di frumento integrale, Mandorle, Fichi secchi, Riso parboiled, Spinaci     3.0/2.9
  • Datteri, Noci, Pane integrale, Mais     2.7/2.4
  • Vitello     2.3
  • Vitellone,Maiale,Tacchino, Gallina    1.9/1.6

Il latte fa bene alle ossa

Dicono che il latte “fa bene alle ossa”. Ma chi lo dice dovrebbe informarsi meglio…Il latte è un usuraio della peggior specie, quegli usurai che vi fanno un prestito ma poi, se non gli ridate tutto con gli interessi impossibili, vi mandano picchiatori a spaccarvi le ossa.
Il latte contiene calcio, utile alle ossa, e per questo viene consigliato, ampiamente consigliato, per l’osteoporosi.

Ma contiene anche proteine animali, acide, che, per essere smaltite, consumano calcio.
Come un usuraio, il latte presta un po’ di calcio, ma, alla fine, ne consuma più di quello che dà. Le proteine del latte, sommate a quelle provenienti da carne e pesce, costringono l’organismo a sottrarre calcio all’osso per poter provvedere al loro smaltimento.
In generale, nelle popolazioni che consumano molto latte l’incidenza di osteoporosi è maggiore, mentre è rara nei paesi dove non si beve latte. É noto che tra gli esquimesi, che assumono oltre 2.000 mg di calcio al giorno, l’osteoporosi dilaga.
E, sempre come un usuraio, il latte alla fine, ti spezza le ossa. Vari studi, tra i quali l’Harvard Nurses’ Health Study, che ha seguito clinicamente oltre 75.000 donne per dodici anni, mostrano che l’aumentato consumo di latticini è associato con un rischio di fratture più elevato.
Il latte, dunque, è si’ l’alimento ideale, ma solo per il lattante, e solo il latte umano! Di seguito sono elencati alcuni problemi correlati al consumo di latte in adulti e bambini.
Carenza di ferro: il latte ha un bassissimo contenuto di ferro (0.2 mg/100 mg di latte), e per riuscire a raggiungere la dose di ferro raccomandata di 15 mg al giorno, un bambino dovrebbe bere 7.5 litri di latte. In aggiunta, il latte è responsabile di perdite di sangue dal tratto intestinale, che contribuiscono a ridurre i depositi di ferro dell’organismo.
Diabete Mellito: su 142 bambini diabetici presi in esame in uno studio, il 100% presentava nel sangue livelli elevati di un anticorpo contro una proteina del latte vaccino. Si ritiene che questi anticorpi siano gli stessi che distruggono anche le cellule pancreatiche produttrici di insulina.
Calcio: la verdura a foglia verde, come la cicoria, la rucola, il radicchio e la bieta, è una fonte di calcio altrettanto valida, se non addirittura migliore, del latte.
Contenuto di grassi: ad eccezione del latte scremato, il latte e i prodotti di sua derivazione sono ricchi di grassi saturi e colesterolo, che favoriscono l’insorgenza di arteriosclerosi.
Contaminanti: il latte viene frequentemente contaminato con antibiotici, ormoni della crescita, oltre che con gli erbicidi e i pesticidi veicolati dal foraggio. Inoltre i trattamenti di sterilizzazione permettono in realtà la sopravvivenza nel latte di germi, e la Direttiva Europea 92/46/CE stabilisce un limite non superiore ai 100 mila germi per ml. La stessa Direttiva ammette anche un contenuto non superiore a 400 mila per m di “cellule somatiche”, il cui nome comune è “pus”.
Lattosio: molti soggetti di razza asiatica o africana sono incapaci di digerire lo zucchero del latte, il lattosio, con conseguenti coliche addominali, gas e diarrea. Il lattosio, poi, se viene digerito, libera il galattosio, un monosaccaride che è stato messo in relazione con il tumore dell’ovaio.
Allergie: il latte è uno dei maggiori responsabili di allergie alimentari: durante la sua digestione, vengono rilasciati oltre 100 antigeni (sostanze che innescano le allergie). Spesso i sintomi sono subdoli e non vengono attribuiti direttamente al consumo di latte, ma molte persone affette da asma, rinite allergica, artrite reumatoide, migliorano smettendo di assumere latticini.
Coliche del lattante: le proteine del latte causano coliche addominali, un problema che affligge un lattante su cinque, perché se la madre assume latticini, le proteine del latte vaccino passano nel latte materno. In 1/3 dei lattanti al seno affetti da coliche, i sintomi sono scomparsi dopo che la madre ha smesso di assumere questi cibi. (tratto da “Impariamo a mangiare sano con i cibi vegetali”,

La "Mucca da latte"

Avevo sempre sentito parlare di Mucche da latte. Nella mia testa, mi sono pertanto fatta l'idea di una mucca che naturalmente producesse latte 365 giorni all'anno.
Ho peccato d'ignoranza. La mucca è un mammifero e come ogni mammifero produce il latte solo dopo aver partorito il vitello.
La mucca da latte esiste, ma non produce latte continuamente. Deve partorire e poi produce latte. La definizione mucca da latte si riferisce a quel particolare tipo di mucca che va bene per produrre latte e non per la carne, così come ci sono mucche da carne che producono pochissimo latte,ma hanno tanta carne e vanno bene per fare bistecche.
Le femmine vengono generalmente fecondate a 15 mesi. Dopo nove mesi di gravidanza, nasce il primo vitello e inizia la prima lattazione (produzione di latte) che dura circa 10 mesi. Il vitello viene staccato subito dalla madre per poter destinare il latte ad uso umano.
Il vitello verrà invece nutrito con latte artificiale.