Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo. Gandhi.

Il blog si presenta

Questo blog nasce dalla voglia di creare la mia "Isola che non c'è" in cui io possa dare consigli, suggerimenti e ricette a chi passando da qui, avrà voglia di fermarsi. Qui potrete vedere con i vostri occhi e soprattutto assaggiare con i vostri palati....continua..

Perchè Vegan? Una serie di ottime ragioni

Essere Vegan non è un'etichetta o una religione. Essere Vegan è innanzitutto uno stile di vita, un modo di vivere più rispettoso anche verso gli esseri senzienti non umani.
Scegliere di vivere vegan implica generalmente un lungo percorso di crescita personale, una graduale presa di coscienza di quanta sofferenza totalmente inutile venga causata dagli esseri umani agli altri esseri viventi, in particolare agli animali non umani, che nella società contemporanea sono considerati alla stregua di oggetti. Oggetti da usare, da mangiare, con cui divertirsi.....
Non si considera quasi mai che essi, proprio in quanto esseri senzienti, sono in grado di provare piacere e dolore. Questa considerazione è certamente il primo passo dell'essere vegan, che implica il non utilizzare alcun prodotto che deriva dallo sfruttamento animale : pelle, pellicce, seta, lana, ecc...
In particolare l'alimentazione vegan,oltre alla carne e al pesce, non contempla l'uso neppure delle uova, del latte, dei latticini, del miele....
Per la preparazione di un pasto vegan quindi nessun animale viene ucciso, né direttamente né indirettamente, e nemmeno sfruttato o maltrattato.
Nutrirsi rispettando l'etica vegan è anche molto più salutare e in sintonia con le linee guida dell'alimentazione naturale per l'essere umano. I vantaggi dello stile di vita vegan sono notevoli non soltanto per la nostra salute e per il benessere degli animali, ma anche più in generale per il benessere del pianeta e del suo ecosistema, oltre che per il decisivo impatto nel diminuire la fame nel mondo patita dagli altri esseri umani.
Seguire un'alimentazione vegan significa un minore impatto sulle risorse del nostro pianeta, che notoriamente non sono infinite. Significa un minor consumo di energia, di acqua, di pesticidi, di inquinanti,di farmaci. Significa minore necessità di terra e di conseguenza minore deforestazione.


Siamo sempre più numerosi con sempre minor spazio pro capite per vivere e meno cibo e acqua per tutti. Le risorse del pianeta che ci ospita non sono illimitate e il nostro pianeta non ce la fa più a sostenere i ritmi consumistici ed il nostro peso ecologico. Occorre adottare stili di vita meno invasivi e più ecologicamente sostenibili e cominciare dalla nostra tavola è uno dei primi e più importanti passi per essere attivi. Per il pianeta, per noi stessi e per gli animali.

La scelta vegan viene ancora considerata da molte persone estremista. E' infatti molto più facile comprendere le ragioni etiche di un vegetariano, che decide di non mangiare più carne e pesce.
L'obiezione più ricorrente mossa ad un vegan è che non è necessario uccidere un animale per produrre uova, latte e formaggi.

La produzione di uova

Le uova provengono da galline ovaiole, una razza diversa da quelle allevate come polli da carne. Il ciclo di produzione inizia dalle uova fecondate al fine di “produrre” altre galline ovaiole. Circa la metà dei pulcini nati è costituita da maschi che, notoriamente, non producono uova e sono quindi inutili. Solo una piccolissima percentuale di essi è utile alla riproduzione, pertanto la quasi totalità dei pulcini maschi (che non è adatta alla produzione di carne) viene soppressa alla nascita, mediante gas oppure tramite uno strumento simile ad un tritacarne. In uno dei maggiori allevamenti italiani, ogni settimana vengono uccisi 260 mila pulcini maschi.
Le femmine non godono di migliore sorte. Esse vivono nella maggior parte dei casi, ammassate in gabbie molto piccole, cosa che le rende molto aggressive, facendo ricorrere l'allevatore al taglio del becco e talvolta pure della lingua affinchè non si feriscano reciprocamente. Questa pratica porta spesso la gallina alla morte.
Le cose non cambiano di molto negli allevamenti biologici o con le galline allevate a terra. Infatti anche se questo sistema di allevamento è sicuramente preferibile rispetto al primo in batteria, il problema dei pulcini maschi persiste.
In tutti i casi le galline vengono prima ipersfruttate per la produzione di uova , poi , non appena la stessa diminuisce, vengono soppresse per essere sostituite con galline “più fresche”.
Detto questo, diventa più comprensibile la scelta vegana di eliminare dalla propria alimentazione qualunque tipo di uova, soprattutto per chi si ritiene animalista, poiché come appena spiegato, dietro ad ogni uovo c'è una vita spezzata


La produzione di latte

Il discorso sulla produzione di latte e di tutti i suoi derivati, è per certi versi ancora più crudele.
Le mucche, come ogni mammifero, per produrre latte devono essere ingravidate e partorire un vitellino.
La maggior parte delle mucche non vede mai un prato e non conosce altro che la catena e le mungitrici meccaniche. L'inseminazione che avviene a ritmo serrato, è rigorosamente artificiale. Quando esse partoriscono, i cuccioli vengono immediatamente sottratti alla madre tra le reciproche urla di disperazione, per non vederla più e per essere destinati, se femmine allo stesso destino della madre e se maschi al macello. Il vitello sarà alimentato con preparati artificiali, privi di ferro e fibre per mantenere la sua carne bianca, mentre il latte (che spetterebbe per diritto naturale al vitello) verrà munto per essere destinato ad uso umano. Le eccedenze verranno distrutte.
Le mucche oggigiorno sono considerate semplici macchine da latte e attraverso manipolazioni genetiche e somministrazione di ormoni, vengono indotte a produrre fino a dieci volte la quantità di latte che naturalmente produrrebbero.
Come è facilmente comprensibile, nessuna mucca sopravviverebbe a lungo ed in buona salute allo stress di tali ritmi produttivi, costretta a vivere in ambienti innaturali, insieme a migliaia di suoi simili. Si rende perciò necessaria la somministrazione continua di farmaci ed antibiotici allo scopo di evitare possibili epidemie.
E non appena la produzione di latte diminuisce, le mucche vengono destinate al macello. In natura una mucca vivrebbe pure 20 anni. In questo modo. La vita media di una mucca si riduce a 2 anni.


Queste sono, in estrema sintesi, le ragioni etiche principali per cui i Vegan, oltre alla carne e al pesce, non consumano neppure uova, latte e formaggi
Per coerenza etica ma soprattutto per amore e rispetto verso gli animali.


Una scelta amica della salute

Le cose che sto per scrivere non sono né frutto di una mia fantasia né miei giudizi personali.
Li prendo, li riassumo e ve li espongo traendoli dall' American Dietetic Association, un' Associazione Usa di Nutrizionisti esperti in Nutrizione Vegetariana.

Dal punto di vista salutistico  è ormai infatti fatto assodato che la carne e i prodotti di origine animale in genere, siano connessi all’aumento di molte patologie degenerative quali infarto, arteriosclerosi, diabete e molti tipi di cancro, specie dell’intestino. E non penso che siano necessari ulteriori commenti solo se si pensa ad alcune modificazioni che avvengono nell’organismo umano non appena vengono introdotti cibi animali. Quando si mangia della carne si verifica un aumento anomalo dei globuli bianchi nel sangue. Questo vuol dire che  il nostro organismo interpreta la carne come un pericolo, un elemento estraneo, un aggressore ed è la prova inequivocabile, provata che l’alimentazione più adatta per l’essere umano, proprio per le sue caratteristiche anatomico fisiologiche e' una alimentazione a base (almeno prevalentemente) vegetale.
Ed infatti le due più importanti organizzazioni di nutrizionisti al mondo “l’American Dietist Association” e i “Dietitians of Canada”  affermano che le diete vegetariane correttamente bilanciate sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale e che comportano benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie.
L'industria della carne e dei cibi animali in genere è responsabile di cospicui danni alla salute pubblica, ancora più gravi se si considera che questi cibi non vengono proposti come un'alternativa al gusto individuale, ma come una necessità per la salute e per il vigore fisico. Attraverso dichiarazioni di nutrizionisti più o meno famosi, passano in maniera subdola le proprietà benefiche di questi alimenti raccomandandone il consumo, secondo una logica che un'alimentazione sana e completa deve essere varia e deve includere tutti i tipi di cibo. Secondo questa logica, quindi, l'esclusione totale di alcuni cibi, in questo caso dei cibi animali, sarebbe causa di carenze e danni alla salute.
Questo tipo di affermazione non ha però alcun sostegno scientifico, alla luce della crescente mole di dati a favore non solo della sicurezza ma anche dei vantaggi per la salute delle diete vegetali.
Le diete vegetariane si sono dimostrate vantaggiose per la salute, in particolare nei confronti delle malattie cardiovascolari, del diabete mellito del tipo 2, del sovrappeso-obesità e di alcuni tipi di cancro. Questo in virtù della loro composizione, che si basa su cereali, legumi, frutta fresca e secca e verdura che comportano ridotta assunzione di acidi grassi saturi e colesterolo.
Perché allora non viene, non dico propagandato, ma almeno ammesso che una dieta basata prevalentemente su alimenti di origine animale ( tutti gli onnivori assumono giornalmente quantità importanti di prodotti animali ) influenza negativamente la salute?
Le risposte vanno ricercate nella logica del profitto, che è quella che domina la società in cui stiamo vivendo.


Benefici per la salute


Le diete vegetariane sono spesso associate a numerosi vantaggi per la salute: bassi livelli di colesterolo ematico (chi ha valori di colesterolo al di sotto dei 150 mg/dl ha un rischio molto vicino allo zero di essere ucciso da una causa vascolare), ridotto rischio di cardiopatia (che è la causa numero uno di tutte le morti), ridotti livelli di pressione arteriosa, più basso rischio di ipertensione e di diabete mellito di tipo 2 (i cui principali fattori di rischio sono l'obesità e l'assunzione di carne), e ridotti tipi di tutti i tipi di cancro.
Le diete vegetariane hanno quantità elevate di fibre, magnesio, potassio, vitamina c, folati, carotenoidi, flavonoidi, tutti elementi che spiegano alcuni dei vantaggi salutistici negli individui che seguono un'alimentazione vegetale variata ed equilibrata.
Elevati consumi di verdura sono risultati protettivi nei confronti del diabete, il consumo di frutta e verdura ricchi di fibre a bassa densità calorica, contrastano l'assunzione di calorie in eccesso, che conducono  all'obesità e al sovrappeso. Inoltre il consumo regolare di frutta e verdura risulta inoltre protettivo nei confronti del tumore del polmone,del cavo orale, dell'esofago, dello stomaco e del colon poiché contengono una complessa mistura di fitocomposti che interferiscono con molti processi cellulari coinvolti nella progressione del cancro.

Il punto di vista spirituale

Dal punto di vista spirituale la questione, in assoluta estrema sintesi,  può essere ricondotta all’enorme rispetto per la sacralità di ogni forma di vita, qualunque sia il grado e stato di evoluzione.
L’insegnamento dei Grandi Maestri Yoga e Saggi del passato e del presente ci invita a riflettere su questo fatto:  può esserci davvero evoluzione spirituale laddove si consumano, per un piacere esclusivamente personale alimenti che null’altro sono il frutto di sofferenze indicibili inferte ad altri esseri viventi?

Il punto di vista etico

Dal punto di vista etico  l’idea vegetariana,  è tanto semplice quanto giusta e, cioè,  estendere i diritti etici fondamentali di rispetto alla vita anche al di fuori della specie umana.
Per comprendere, invece,  appieno le ragioni ecologiche/ambientali e socio globali sottese ad una scelta alimentare vegetariana  è necessario considerare alcuni incredibili,  inquietanti dati:
per produrre un kg di carne è necessario coltivare una quantità di mangime che va da 4 a 35 volte tanto con tutti gli sprechi di energia, acqua, sostanze chimiche che questo comporta.
Trentasei dei quaranta paesi più poveri del mondo esportano cerali negli Stati Uniti, dove il 90% del prodotto è utilizzato per nutrire animali destinati al macello. Ci rendiamo minimamente conto di quanti dei più importanti e tragici problemi del nostro mondo, potrebbero essere, se non addirittura risolti, quanto meno alleviati, in un’ottica di distribuzione più equa delle risorse, che sicuramente un regime alimentare a base vegetale contribuirebbe sicuramente a realizzare? 

Ed ora invece esaminiamo uno ad uno, tutti quei Nutrienti che tanto fanno preoccupare chi sembra avere a cuore la salute dei vegetariani.

Le Proteine

Storicamente si crede che queste siano la carenza numero uno di una dieta vegetariana.
A condizione che vengano consumati gli alimenti vegetali in maniera varia e che venga soddisfatto il fabbisogno energetico, le proteine vegetali possono soddisfare i fabbisogni nutrizionali proteici.
Chi consuma i derivati della soia, i legumi, i cereali, la frutta secca e i semi oleaginosi, non deve ricorrere ad integratori.
Basta quindi preoccuparsi delle proteine!!

Il Ferro

Il contenuto di ferro di una dieta vegetariana è più elevato rispetto a quella onnivora, tuttavia il ferro non-eme contenuto nei cibi vegetali è estremamente sensibile alle situazioni che ne inibiscono l'assorbimento (calcio, fitati presenti nel caffè, tè, tisane e cacao). Questa elevata sensibilità é però presente anche per l'effetto contrario, nei confronti cioè di tutto ciò che ne facilita l'assorbimento : l'ammollo e la germogliazione dei legumi, la lievitazione del pane, l'utilizzo di vitamina c.

Il Calcio e la Vitamina D

Tutti i vegetariani dovrebbero rispettare l'assunzione delle dosi raccomandate di calcio, cosa semplice da attuare se si segue una dieta variata ed equilibrata.
Lo stato del calcio e la salute dell'osso sono tuttavia influenzati anche da altri fattori che non dipendono solo dalla dieta , e che risultano particolarmente favorevoli nell'alimentazione di un vegetariano.
Le diete ricche di carne, pesce, latticini, frutta secca e cereali non integrali, sono infatti in grado di incrementare le perdite urinarie di calcio. Al contrario frutta e verdura ricche di potassio e magnesio possono contrastare le perdite di calcio.
Cibi ricchi di calcio sono le verdure a foglia verde (cavoli, broccoli, verze, rucola), il tofu , i semi si sesamo, le mandorle e i fagioli secchi.
I cibi fortificati di calcio come il latte di riso o di soia o i succhi di frutta, possono fornire quantità significative di calcio.
Lo stato della vitamina D invece non dipende tanto dalla dieta quanto soprattutto dall'esposizione al sole e dall'assunzione di cibi fortificati che la contengono come il latte di soia, di riso, alcuni alimenti per la colazione, le margarine, i succhi di frutta.

Gli Omega 3

I vegetariani devono avere cura di assumere semi di lino, noci, e soia (2 porzioni al giorno).
I soggetti con aumentate richieste di omega 3 come le donne in gravidanza o in allattamento, possono trarre vantaggio dall'assunzione di microalghe ricche di Dha.

La Vitamina B 12

La Vitamina b 12 viene prodotta in natura da vari microganismi del terreno, che contaminano i vegetali. Le pratiche igieniche ci costringono però ad allontanare dai cibi vegetali questa vitamina. Questo significa che gli alimenti che vengono dati agli animali per essere mantenuti in vita, sono per primi carenti di questa proteina, pertanto gli allevatori somministrano agli stessi integratori di vitamina b12. Coloro che conducono una dieta onnivora quindi, assumono la vitamina b12 tramite gli alimenti animali, che sono stati “arricchiti” delle vitamina.
Un vegetariano assume un integratore, allo stesso modo in cui l'assume l'onnivoro, tramite il cibo animale.